Garden of Knowledge

Esistono luoghi dove la storia parla con maggiore intensità.

Luoghi dove si sono stratificati dialoghi e incontri, dove hanno transitato personalità che hanno influenzato il percorso del genere umano.

Luoghi che la storia ha eletto a crocevia di pensiero e relazioni, in cui si sono aggregate e da cui hanno mosso i primi fondamentali passi alcune delle più illustri menti di ogni tempo. L’Almo Collegio Borromeo è uno di quei luoghi.

 

Correva l’anno 1561, quando il ventiduenne Carlo Borromeo, insoddisfatto dalla classe dirigente del suo tempo, decise di fondare quello che Vasari definirà il “Palazzo per
la Sapienza” e che diverrà uno dei più prestigiosi collegi universitari al mondo, con l’obiettivo di supportare negli studi giovani laici, particolarmente capaci, ma con limitate possibilità economiche.

Letterati, politici, medici e scienziati. Troppi gli illustri frequentatori del Collegio e i personaggi storici che lo hanno avvicinato per darne compiuta descrizione,

ma oggi un nuovo capitolo in quell’imponente, incessata storia sta per essere scritto.

 

Con la grande pandemia del 2020, l’attuale Rettore del Collegio ha deciso di riqualificare e aprire alla città di Pavia una vasta area verde un tempo coltivata a ortaglie e frutteti per le esigenze dei collegiali ma ormai da decenni
totalmente abbandonata, per offrire a tutti uno spazio di bellezza, comunità e relazione.

Questa vocazione alla condivisione pubblica di un importante spazio privato richiede nuove opere e interventi, a supporto delle magnifiche architetture storiche del Collegio e in continuità con la sua storia plurisecolare. Questo,

dunque, l’obiettivo di “Garden of Knowledge”: aggiungere il tassello della contemporaneità a un mosaico che si accresce e rinnova da quasi 500 anni.

Qui, fra storia, arte, natura e bellezza, l’architettura contemporanea dovrà proseguire in quella narrazione che, senza soluzione di continuità, celebra la magnificenza e
il rilievo di una delle istituzioni culturali più prestigiose al mondo.