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Adriatico

Iron Island

YAC e MANNI Group lanciano un concorso per scrivere il futuro delle antiche piattaforme petrolifere. 

Iron Island

Al pari delle meraviglie del mondo antico, le grandi archeologie industriali esercitano il fascino dell’abbandono, di quella mastodontica e sublime malinconia che le rende magiche, nella propria rovina e disfacimento.

Titani di cemento ed acciaio, gli antichi edifici industriali si ergono nel paesaggio divorati dalla vegetazione e dal tempo, quasi fossero carcasse di immani mostri antichi, che abitarono il mondo in tempi diversi, generati da una civiltà diversa. 

Fra tutte le archeologie industriali, alcune delle più suggestive sono sicuramente le piattaforme petrolifere offshore.
Eredi di una corsa allo sviluppo che imponeva il diritto dell’uomo sulla natura, come gli antichi titani, le piattaforme vivono oggi il proprio esilio abbandonate alla ruggine e all’oblio del mare.

Il tema del “decommissioning” di simili macchinari apre a scenari di vuoto legislativo, mancando ancora, a livello internazionale, una visione unificata e convincente circa il futuro di queste strutture.

Eppure, mentre in superficie il legislatore si interroga sull’azione più corretta da compiere, nelle profondità marine è accaduto qualcosa di sorprendente, imprevisto agli ingegneri che misero a punto queste macchine: le piattaforme sono diventate scrigno di biodiversità, quasi fossero artificiali barriere coralline, che – ritirato l’uomo – si sono trasformate in rifugio per numerosissime specie marine.

Uno dei simboli della violenza ambientale, è oggi baluardo della tutela ambientale.

È quindi corretto perorare la costosissima causa della loro rimozione? O piuttosto simili piattaforme possono trovare un nuovo significato nell’età della decarbonizzazione e della sostenibilità?

Questi gli interrogativi di Iron Island, il concorso di Manni, CNR-IRBIM e YAC per scrivere il futuro delle antiche piattaforme petrolifere. 

Al largo delle coste italiane, in particolare nel nord del Mare Adriatico, sono localizzate numerose piattaforme off-shore, che – date le prerogative del piccolo mare su cui sorgono – ben si prestano a divenire primo modello di trasformazione e riqualificazione virtuosa di queste isole di acciaio e cemento.

YAC ringrazia i progettisti che accoglieranno questa sfida.

 

Vincitori

First Prize

Slovakia

Tomáš Rausz

Second Prize

CDAD GEOMETRY STUDIO

XIAO CAO, WENCHEN FAN, SONG LI, XINZI LIU, LIANG ZENG, RUI ZHOU, WENLIN ZHU

Third Prize

NLDS+Partners

Arwa Elsisi, Abdelrahman Hegazy, Mohamed hussein

GOLD MENTION ISPOAN "FORTELIA FLAT ROOR SOLUTIONS"

Andrea Margadji

Antrea Margadji

GOLD MENTION ISPOAN "ADDMIRA RENOVATION"

Studio M.B

Karina Boxberger, Johanna Müller

GOLD MENTION ISOPAN - MANNI GREEN TECH "AESTHETICS THAT LASTS"

Alicja Grzegorczyk

Alicja Grzegorczyk

GOLD MENTION MANNI SIPRE - MANNI GREEN TECH "THE POWER OF STEEL"

NLDS+Partners

Abdelrahman Hegazy, Mohamed Hussein, Arwa Elsisi

NLDS+Partners

GOLD MENTION ROCKWOOL "FIRE SAFETY"

Slovakia

Tomáš Rausz

Slovakia

Giurati

Ciascuna giuria è nominata con massima cura, ed è composta da professionisti di chiara fama la cui attività abbia espresso forme di attinenza in relazione ai temi di gara.

Partner

YAC ringrazia quanti, a diverso titolo, hanno preso parte all’organizzazione e allo svolgimento della gara, condividendo tempo, materiale e risorse per rendere unica l’esperienza dei concorrenti.

Manni GroupRockwoolBASFBjarke Ingles GroupZaha Hadid ArchitectsCarlo Ratti AssociatiHeatherwick StudioCNRArturo Tedeschi

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