First Prize
GAGAMAMA
Enrico Gamberini, Maurizio Masi, Annalisa Ricci, Franco Gaddoni, Dario Marastoni, Serena Babini
YAC invita i designer a lavorare con una scala di intervento senza precedenti, offrendo la loro creatività a uno dei pilastri più esigenti e raffinati dell'economia globale: la moda.
Loro hanno saputo rispondere all’incalzante esigenza di prodotti eccellenti ad un prezzo accessibile: sono le industrie del fast fashion, giganti ed artigiani che fatto propri quei tratti di rapidità e dinamismo connaturati alla società contemporanea.
Il futuro della moda è nella velocità, e se il fast fashion ha in Europa la propria capitale, quella -certamente- è il Centergross.
Posto su direttrici di trasporto internazionale, con un milione di metri quadrati di uffici, showroom e magazzini, il Centergross è uno dei più importanti aggregati di imprese fashion su scala mondiale; un titano con numeri da capogiro: 6.000 addetti, 700 aziende 10.000 di visite giornaliere. Una cittadella della moda, popolata da stilisti, modelle, buyer ed imprenditori: un esercito che ogni giorno disegna, acquista e riversa sul mercato collezioni ed accessori per un volume di affari di 5 miliardi di euro.
Se il progetto originario è ancora straordinariamente funzionale, il rilievo e centralità assunti dal Centergross quale cittadella della moda non sono più in linea con una struttura che inizia a mostrare i segni del tempo. Per tali ragioni, a 40 anni dalla sua fondazione, il Centergross ha deciso di aprirsi ai progettisti per il rifacimento della propria architettura più rappresentativa, l’asta servizi: un mastodonte di 1km con ristoranti, centri benessere, uffici e centinaia di attività commerciali che come un colossale sistema linfatico irrorano di servizi l'intero distretto della moda.
Come sfruttare una scala di intervento così ampia per dare origine ad un monumento alla moda italiana?
Tali le questioni alla base di Italian Fashion Hub, il concorso di YAC e Centergross orientato a dare un nuovo volto alla capitale del Fast Fashion Europeo.
Oma e Prada, Chipperfield e Valentino, Ito e Tod’s: un legame profondo quello sancito fra moda e architettura, ed oggi rinnovato attraverso Italian Fashion Hub. Mediante il concorso i progettisti avranno l’opportunità di operare ad una scala di intervento senza precedenti, per lasciare un segno nella storia dell’architettura contemporanea mettendo –al pari delle più grandi firme della progettazione- la propria creatività a servizio del più esigente e raffinato pilastro dell’economia globale: la moda.
Yac ringrazia tutti i progettisti che raccoglieranno questa sfida.
Ciascuna giuria è nominata con massima cura, ed è composta da professionisti di chiara fama la cui attività abbia espresso forme di attinenza in relazione ai temi di gara.
YAC ringrazia quanti, a diverso titolo, hanno preso parte all’organizzazione e allo svolgimento della gara, condividendo tempo, materiale e risorse per rendere unica l’esperienza dei concorrenti.